Tutto è cominciato da alcuni slip bianchi, nel sud della Svezia. L’anno, il 2009, è quello di fondazione. La creazione di un marchio di moda che fa della purezza, dell’etica e della qualità dei materiali, la cifra che lo distingue dai suoi omologhi, i quali, anziché concentrarsi sul prodotto, spesso prediligono aspetti quali il marketing sfacciato e altri escamotage per farsi conoscere e vendere. Non vi è nulla di scorretto in questo, ma The White Briefs ha scelto un’altra strada, più rischiosa forse, ma, come ci racconta qui il suo fondatore e designer Peter Simonsson, più legata a una moda consapevole e a un equilibrato appeal estetico.
Peter, quando hai fondato il tuo marchio The White Briefs, quali erano le basi del brand?
Volevo creare un marchio sincero, utilizzando materiali organici, con un pizzico di creatività e concentrandomi sulla qualità.
Parli di “indumenti utili”. Puoi spiegare cosa significa?
Intendo l’indumento che utilizzi di giorno in giorno, che tocca da vicino alla tua pelle. Mi piace anche studiare e giocare con il modo in cui si vestono i capi basic del guardaroba, i loro contesto di utilizzo, la forma e i tessuti che scegli e indossi nelle diverse occasioni. Cerchiamo di rinvigorire il tuo guardaroba con ottimi prodotti.
Oggi, però, è molto difficile definire ciò che è utile, soprattutto nella moda. Qual è il tuo punto di vista?
Hai ragione, esistono troppe realtà nella moda, si acquista in modo eccessivo. La concorrenza è tanta, molti hanno le stesse idee, insomma è un mondo affollato. Noi cerchiamo di vedere una luce nel tunnel con i nostri prodotti e la nostra estetica, mantenendo i nostri valori di marca e i nostri standard.
Come si articola il processo creativo e produttivo?
In ordine cronologico: prima i tessuti, poi il design a cui segue la produzione e, infine, un controllo per mantenere in ordine tutte le fasi precedenti del processo.
Raccontaci della tua collezione più recente:
La Wayfarer è una collezione ispirata da un incontro tra Lawrence d’Arabia, Picasso e alcuni riferimenti musicali provenienti dall’hip hop degli anni 90. È caratterizzata da colori e tessuti safari, come khaki, i blu, delle linee di rosa e bianchi, maglie, cotone terry loop, jersey, tencel, rivestimenti in lino e molte versioni in cotone pima. Gli stili sono forme confortevoli con un punto vita importante, pantaloncini essenziali e leggeri, maglie ariose sia per l’intimo che per tutti i giorni.
Qualche progetto per il futuro?
Questo autunno apriremo a Parigi il nostro primo store in assoluto. Siamo molto eccitati all’idea. A breve sveleremo anche una nuova collaborazione!
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