Non è insolita la scelta da parte di un creativo di rifarsi ai classici dell’arte e della letteratura. Le due discipline sono infatti note per essere linfa ispiratrice dei creatori di moda sin dai primi anni del Novecento, quando hanno smesso i panni di materie elitarie, entrando così a fare parte di una società più ampia e pronta ad accoglierle. Basta pensare a Yves Saint Laurent, e ai suoi abiti invocati da pittori talvolta distanti anni luce per tratto e concetto, come Mondrian e Braque. Così fa Luca Larenza, fondatore del suo eponimo brand d’abbigliamento maschile nel 2011.
La collezione maschile per la prossima estate trae spunto dal Trittico de Il Giardino delle Delizie di Hieronymus Bosch (1503) e a Paradiso Perduto (1667), poema epico di John Milton, narrante l’episodio biblico della tentazione di Adamo ed Eva a opera di Satana, e la conseguente cacciata dal giardino dell’Eden. Ed è il desiderio di evadere, di concepire la vita come lusso da non dare mai per scontato il fulcro di ogni pezzo pensato dal designer. Quindi, accanto a un pacchetto continuativo di righe e color block – cifra del brand sin dagli esordi – egli ha sviluppato un tema marinaro con fantasie raffiguranti antiche sirene tratte da miniature medievali, coralli, fondali, pesci e corde intrecciate a forma di doppia L.
Presentato a Milano durante l’ultima Settimana della Moda Uomo, il portfolio in tessuto e silhouette di Larenza si dimostra vincente. A confermarlo, non è solo la sua capacità di colpire positivamente nei colori e tessuti utilizzati, enfatizzati da una mano ricamatrice su una maglieria ultraleggera in cotone ed arricchita da fantasie jacquard, da una parte in jersey e una in maglia realizzata in punto tessuto; il tutto decorato a intarsio, con la tecnica del punto flottante, ricamato o sovrastampato, per un effetto vinile, ma anche l’annuncio di un accordo di produzione con l’azienda Lom Fashion di Monteprandone (AP) – specializzata in capispalla e maglieria di alta gamma – che fa capo alla famiglia Mancini, attiva nel settore tessile dal 1968.
Il made in Italy è fondamentale per il creativo, originario di Caserta. Ed è anche la chiave, a quanto pare, del suo successo, benché di nicchia, e forse è un bene. Le sue creazioni sono infatti per intenditori, per gli uomini che rispettano il lavoro artigianale e preferiscono vestire la qualità a cui va ad aggiungersi, nel caso di Luca Larenza, un pizzico di irriverenza, tanto elegante quanto ironica.
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