Con un’anima rock e underground, l’iconico biker è il trend che non passa mai di moda.
Sin dalla sua introduzione nel panorama internazionale degli anni Cinquanta, la biker jacket ha rivoluzionato lo stile autarchico e rilassato che il fashion system era riuscito ad ottenere e ‘controllare’ negli anni. Ma andiamo per gradi, perché, in realtà, non è negli anni Cinquanta che inizia la sua storia.
Le origini del “Perfecto” hollywoodiano
L’abito, dal momento che doveva rispecchiare, esclusivamente, lo status symbol della persona giunge al dopoguerra: l’inizio della ripresa e del consumismo. L’uomo è sempre più affascinato dal mondo, desidera l’avventura e il cambiamento. L’industria della moda risponde a questa esigenza cercando di diffondere nuovi tessuti, più resistenti, casual e ‘ribelli’. Arriva il jeans, una stoffa povera ma facile da realizzare, d’ispirazione Western. Dall’altra parte, la pelle, ma soprattuto lui: il fatidico biker di pelle: una giacca massiccia, con zip sulle maniche e chiusura diagonale, cintura dotata di fibbia in vita e inserti di metallo. E’ la giacca della gioventù che ha appena conosciuto il “sogno americano”. Tutto il mondo ne sente parlare e inizia ad indossarlo grazie a Marlon Brando ne “Il selvaggio” (1953). Ma che ci crediate oppure no, non sono queste le origini della giacca di pelle. Essa nasce come “Flying Jacket” o ‘giacca d’aviazione’; ideata dal pilota Manfred Von Richthofen per un fattore pratico piuttosto che estetico; è l’unica giacca dotata di un materiale caldo e robusto, e nella stessa versione è indossata anche dall’attrice Marlene Dietrich nel film “Disonorata” (1931).
Il “Perfecto” è invece il modello indossato da Marlon Brando nei panni di Johnny Strabler nel film, o riginariamente ideato dai fratelli Schott, che all’epoca aprono una nuova realtà imprenditoriale nel Lower East Side di Manhattan, totalmente concentrata sulla produzione del biker. Il modello è una grande scoperta anche per uno dei distributori della Harley-Davidson, perché grintoso quanto l’estetica della motocicletta e in grado di rispondere alle esigenze meteorologiche.
Ecco così che Marlon Brando nel film fonde la dimensione stilistica della giacca con quella del mezzo a due ruote, un frame che ha dato vita alla celebrity culture, perchè tutto il mondo voleva rifarsi all’archetipo ‘ribelle’ del protagonista nella pellicola hollywoodiana. Da “The Wild One”, il biker, oramai iconico, arriva in “Gioventù Bruciata” (1955), indossato da James Byron Dean come simbolo di una sovversiva giovane generazione post-bellica; di una moda più democratica che si rivolta verso la società capitalista.
Gli anni anarchici delle subculture giovanili
Nel 1960 è Yves Saint Laurent ad introdurlo nell’abbigliamento della sua ‘power-woman’, prendendosi il rischio di farlo indossare come capo femminile, poiché si era diffuso solo come oggetto simbolico dei rivoluzionari. In verità, il designer lo rese ancora più noto. Pian piano la giacca di pelle si fa strada in una Londra nuova, la più “swing” dell’epoca come la definisce il giornale Time, una città che dopo il periodo post bellico ritrova il benessere economico; essa diviene il centro della cultura e dell’estetica degli anni Sessanta. E, mentre i Beatles risuonano in sottofondo, nasce la subcultura giovanile britannica dei Teddy Boy, la necessità di indossare uno stile ‘anarchico’, e la pelle, ancora una volta, si rivela il materiale più trasgressivo per non passare inosservati.
Anche negli USA, nulla è diverso. La pelle diviene un dominio del partito delle “Pantere Nere”, l’organizzazione più rivoluzionaria e tumultuosa della metà degli anni Sessanta. Così sarà vietata nei college universitari e la sua produzione sarà dismessa per molti anni, motivo che andrebbe a spiegare l’abbigliamento più rilassato della controcultura degli hippie. La giacca di pelle, trascorso il periodo delle rivoluzioni, viene poi rilanciata nel 1971 dalla designer inglese Vivienne Westwood, insieme al marito Malcolm McLaren, futuro noto manager di note rock band dell’epoca. Successivamente, appare nella pellicola Grease (1978) indossata dalle subculture dei rockabilly (l’evoluzione dei Teddy Boy) e dai greaser, come con Olivia Newton.
L’evoluzione del chiodo nella scena musicale del rock n’roll
Dal floreale degli hippie alla scena underground del rock n’roll, il biker ritorna con una nuova rivoluzionaria silhouette, fatta di applicazioni in metallo, spille, catene e borchie “a piramide” inserite sulla superficie come “chiodi”, un’immagine che poi ha introdotto l’uso del termine in Italia per indicare la giacca. Il nuovo biker viene così adottato dall’industria grunge del punk-rock come capo simbolico da abbinare a un paio di Chelsea boot, un tempo soprannominati “baba”. Ad indossarlo sono i Sex Pistols, i Ramones, Mick Jagger dei Rolling Stone, Prince, Simon Lebon dei Duran Duran e i Clash per poi passare all’industria metal con gli Iron Maiden, i Metallica e i Megadeth, per citarne solo alcuni.
Il chiodo di pelle nello star system, dagli anni ’90 ad oggi
Fra le strade di una frenetica New York degli anni ’90 sono le celebrities come Cindy Crawford, Winona Ryder e Gwyneth Paltrow ad indossare la leather jacket, che sembra aver oramai acquisito una mise rigorosa, con un tailoring tendenzialmente somigliante al classico blazer.
L’arrivo del nuovo millennio sembra invece aver provocato un’amplificazione delle tendenze e difficile è catalizzare l’attenzione su un unico modello. Nello star system c’è chi preferiva riadattarsi a uno stile del passato, chi sperimentava con le nuove tecnologie riflesse nell’abbigliamento Y2K con abiti aderenti e tech, chi si sentiva parte di una sottocultura come gli psychobilly, i goth e gli emo che dal chiodo avevano adottato un lungo trench in pelle. Altra influenza dell’epoca è l’hip-hop, il genere più popolare e amato del primo decennio; ad indossare il chiodo sono i trendsetter Kanye West, Eminem, 50 cent, Jay-Z e Snopp Dogg.
Oggi invece, assistiamo ad un revival della leather jacket in tutte le sue forme, colori e materiali, ma le celebrities scelgono ancora il Perfecto come key piece preferito. Dai divi del mondo del cinema e dello sport alle rockstar, il chiodo è diventato un must irrinunciabile, in grado di donare luce e un allure glamour, rock e affascinante a qualsiasi look.
Scorri la gallery per vedere come lo indossando le celebrities di oggi.
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