Ricerca. In tutte le sue forme. “La collezione Autunno Inverno porta in passerella una donna in evoluzione, in bilico tra elegante,
ordinaria austerità e provocante affermazione di un ego eroico alla ricerca morale di un ideale coraggioso”. E’ così che Francesca Liberatore, romana,un’importante gavetta presso l’Atelier di Jean Paul Gaultier e vincitrice del concorso mondiale DHL Exported nel 2014, modella, con il suo tratto puro e strutturato, il corpo della donna vestendola, sulle passerelle newyorkesi, da eroina che esplora dentro se stessa alla ricerca di qualcosa di sacro, intangibile quindi.
La donna Liberatore porta con ugual disinvoltura la “divisa” bon ton del quotidiano e capi che mostrano il lato sfacciato di un’eroina metropolitana in bilico tra sacro e profano dove il capo must è la minigonna. Un dualismo catartico tra il lato terrestre e la parte trascendente, tra passione e Sacro Graal che sfocia in abiti sempre più unici ma allo stesso tempo portabili e up-to-date.
La donna e la sua nemesi dunque sfilano, mutano, combattono e vincono in un viaggio temporale composto di suoni appositamente creati dal musicista Ermal Meta- con l’ausilio di rigorosi tailleur e capispalla dalle linee precise e tinti di nero e bianco che a loro volta di destrutturano per lasciare da prima intravedere e successivamente affermare stampe dal sapore cavalleresco medievale evidenziate da tessuti forti come pelli, pellicce, jaquards pesanti e, per la prima volta la maglieria, e i colori della battaglia: rosso e argento. Trovando finalmente la moda, lo stile Liberatore.
ph courtesy: Francesca Liberatore
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