Sono un fan di Mattia Capezzani da alcuni anni.
Da quando, prima dal vivo in showroom e successivamente in rete, ho ammirato le sue prime creazioni: scarpe con un aspetto fortemente ‘vissuto’, una lavorazione artigianale dal sapore unico, come si fanno solo in Italia….e con uno stile profondamente originale e avanguardistico.
Tradizione e avanguardia: un mix che, a mio avviso, da sempre, rappresenta una delle combinazioni potenzialmente più esplosive.
Le scarpe che Mattia realizzava nelle sue prime collezioni mi hanno colpito profondamente fin da subito, perchè lasciavano traspirare una creatività fuori dal comune.
E’ vero, lo stile, spesso ‘molto avanti’… tante volte mi appariva ‘troppo avanti’ se immaginavo quelle creazioni indossate sui miei piedi, piuttosto che su quelli di una rock-star o di un artista vero.
Ma questa forza, questa unicità, è quella che ha rapito la mia anima professionale, da sempre così sensibile alla creatività e alla qualità del prodotto.
Nel corso delle ultime stagioni ho visto Mattia affinare lo stile, e trovare un equilibrio unico tra originalità e vestibilità….doti che a mio avviso sapranno ‘bucare’ il mercato.
Ecco, che quindi, scoprendo che Mattia era presente come espositore all’ultimo Pitti , non ho perso l’occasione di incontrarlo e chiedergli la disponibilità per un’intervista. Eccoci qui, dunque!
Buongiorno Mattia! E’ un piacere conoscerti di persona. So che tuo padre è il fondatore della vostra azienda calzaturiera con sede nelle Marche. Raccontami, invece, quando è nata la linea che prende il tuo nome.
Ciao Marco! La linea nasce 4 anni fa. La nostra azienda di famiglia, è, invece, un’azienda storica, completamente artigianale, che da 40 anni produce calzature per tanti brand di alto livello.
L’ha fondata mia padre, in quello che oggi è uno dei distretti di eccellenza della calzatura italiana.
Respirando l’aria dell’azienda fin da bambino mi sono subito avvicinato al mondo delle scarpe artigianali, e alla fine ho deciso di dare vita alla mia collezione.
Raccontami lo stile che caratterizza la tua linea.
Lo spirito è quello ‘vissuto’ delle scarpe che ho sempre visto a casa dei miei nonni, che erano contadini. Ho passato la mia adolescenza a casa loro e sono rimasto profondamente contaminato dal mondo contadino.
Quindi la forma e la struttura di quelle calzature mi ha influenzato sin dall’inizio.
Nelle mie scarpe amo creare imperfezioni, usare pelli lavate e trattate quasi lasciassero traspirare la fatica e la ‘vita’ di chi le ha indossate.
La mia ricerca passa anche da questo lavoro distruttivo che è una forma di sperimentazione e allo stesso tempo di forte espressione.
Sbaglio o anche i nome delle scarpe si ispirano al mondo contadino?
Sì, gli stessi nomi dei modelli, come Forcone, Vanga, Mietitrebbia esprimono chiaramente questa ispirazione.
Originali le scarpe e originali i nomi! Ricordo di aver visto all’inizio alcune tue creazioni veramente particolari…
Si, all’inizio ho cominciato dando sfogo alla mia totale creatività, e mostrando i prodotti sui social ho iniziato a comprendere che c’era molto interesse attorno al mio prodotto, anche attorno ai modelli più originali che si distinguevano dalla gran parte dei prodotti presenti sul mercato.
Sbaglio pero’, o oggi la tua linea presenta anche una profonda venatura rock e non manca nemmeno un tocco ‘luxury’? Penso solo agli stivali, ai camperos con fibbie e a tante altre.
Non sbagli. L’ispirazione ‘rock’ è venuta a mescolarsi con l’influenza ‘used’ man mano che sono maturato e sono maturati i miei gusti, ma in questo mi ha influenzato l’azienda di famiglia, dove ho assorbito sempre l’attenzione alla creazione di prodotti luxury studiati in ogni dettaglio.
Ho letto che questo è il tuo primo Pitti. Raccontami come stai vivendo questa esperienza e perchè hai deciso di partecipare.
Si, è il primo Pitti che faccio, e al momento sono davvero soddisfatto. Abbiamo partecipato con il brand Mattia Capezzani ad altre fiere, come il Tranoi o il White, ma in questo momento mi sentivo davvero pronto per il Pitti con la collezione giusta.
Ho ricevuto in questi mesi tanta attenzione, anche dal web, ho iniziato ad essere venduto in negozi veramente interessanti e questa volta c’era voglia presentarsi in concreto sul mercato con la nuova collezione. Mi sento pronto, e sento che la collezione è quella giusta.
A proposito del web. Ho visto che avete un e-commerce e state facendo un grosso lavoro di comunicazione online. Non avevi timore che spingendo il tuo e-commerce la cosa avrebbe potuto frenare l’interesse dei negozi multimarca?
Poteva esserci la paura, ma il risultato è stato il contrario.
Più il prodotto ha avuto visibilità in rete, più negozi sempre più importanti si sono avvicinati.
Il negozio online ha reso possibile mostrare tutta la collezione, anche con i modelli più particolari che la gran parte dei negozi normalemente non ordinerebbero. Questo ha reso possibile presentarmi nella mia completezza, ma anche toccare con mano, l’interesse del cliente finale su tutti i modelli, anche quelli più originali.
Insomma, il web ha risposto positivamente.
Sì, l’attenzione verso il brand è aumentata molto. Ci hanno contattato negozi molto importanti e sono nate collaborazioni con boutique veramente presigiose.
Ci fai il nome di qualche negozio?
Sì, ad esempio Luisaviaroma, dove mi trovo nella sezione degli stilisti emergenti.
Raccontami questa nuova collezione. Vedo che convivono pezzi più spinti, con pezzi più tradizionali, ma mi appare una collezione omogenea e molto vendibile.
Quali sono i tuoi prezzi preferiti? Intendo proprio quelli che compreresti per te…
NDR:Mattia mostra lo stivaletto pitonato, e poi impugna un mocassino a punta quadrata in pelle lucida e con un dettaglio di metallo sul tacco.
La collezione è l’evoluzione del mio stile, in un mix, come abbiamo detto di vissuto, di rock, il tutto in una fattura lussusa e una cura del dettaglio molto alta. La collezione è il frutto della mia maturazione, con un prodotto che oggi ha un rapporto qualità prezzo interessante, uno stile sempre ricercato ma con attenzione alla vendibilità e al feedback degli store con i quali siamo lavorando.
I miei pezzi preferiti sono lo stivale in pitone e questo mocassino a punta quadrata. Questo in particolare lo trovo il pezzo più riuscito: classico ma innovativo al tempo stesso E’ una scarpa, che da qualsiasi angolazione la guardi, non penso mai che avrei potuto farla in un’altra maniera, oppure aggiungere un dettaglio. La trovo perfetta così.
Quali sono i clienti vip che vestono le scarpe di Mattia Capezzani?
I personaggi famosi sono tanti, che ci contattano tramite i propri stylist o per ordini personalizzati sul nostro sito.
Ti cito Manuel Agnelli, Luca Tomassini, Achille Lauro, Fiorello, per cui ho realizzato un paio di scarpe speciali fatte di una pelle con stampa di ‘giornali’ che si abbinava con una giacca con lo stesso tema.
Come funziona il tuo e-commerce? Avete scarpe a magazzino o le producete ‘su richiesta’ pezzo per pezzo?
Ebbene sì, non abbiamo magazzino. Produciamo ogni singola scarpa su richiesta. Questo ci permette di offrire un’ampiezza di catalogo che comprende modelli veramente originali, che magari verranno proposti solo in pochissimi pezzi singoli. Prodotti che se la nostra ‘azienda avesse dovuto proporre in uno stock minimo, non sarebbero stati realizzati proprio perchè sono destinati a pochissime persone.
Questo ci permette anche, prima di produrre una singola scarpa, di ascoltare le specifiche esigenze di vestibilità di ogni singolo cliente.
Grazie a questo lavoro, non abbiamo quasi nessun reso, e i clienti online sono disposti ad attendere qualche giorno in piu: non spediamo il giorno dopo ma chiediamo di attendere una settimana circa. E il cliente di solito è disposto di buon grado ad attendere un po’ di più per avere un prodotto creato ad hoc per lui.
Quali sono i paesi dove il brand sta avendo maggiore successo?
L’Italia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio sono i paesi dove il brand in questo momento è più conosciuto e apprezzato. Ma è solo l’inizio…
Tutte le foto nella gallery qui sotto
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