Occhiali come sinonimo di unicità. In un mondo dove la tendenza all’omologazione è sempre più evidente e dove essere “loggati” è molto cool, ci sono marchi di eccellenza made in Italy che promuovono l’essere se stessi e – di conseguenza – la ricerca del proprio gusto, stile. Uno di questi è Occhialeria Artigiana. Nato in Basilicata, il brand è arrivato con il nuovo modello Fausta alla XXI Triennale di Milano all’interno della mostra New Craft presso la Fabbrica del Vapore (fino al 12 settembre 2016, ndr).
Intervista a Fausta Padula del team creativo di Occhialeria Artigiana.
Fausta, con quali propositi è nato Occhialeria Artigiana?
Occhialeria Artigiana crede nella forza e nel valore del lavoro artigianale e del made in Italy. È nata con l’obiettivo di portare il valore dell’artigianato italiano nel mondo attraverso la cura per i dettagli e la meticolosità della manifattura proponendo una collezione di occhiali classici nelle linee ma innovativi ed originali nei dettagli e nelle finiture.
Quali sono quei valori che differenziano i vostri occhiali dagli altri brand?
Ogni singolo pezzo delle nostre collezioni racconta una storia, la nostra storia. Creatività, passione e know-how sia artigianale che digitale sono gli ingredienti che contraddistinguono Occhialeria Artigiana che è certificata 100% made in Italy. Ogni modello e colore sono realizzati in tiratura limitata per assecondare il desiderio di esclusività del nostro target clienti, consumatori che non seguono le tendenze del mass market ma che perseguono la propria concezione del bello e della valorizzazione della propria personalità e gusto attraverso gli accessori. L’alta qualità dei prodotti e le loro linee accattivanti li rendono modelli senza tempo e fuori dalla logica “usa e getta” contemporanea, senza rinunciare al piacere che un pezzo di design ci trasmette .
Forse è per questo che siete ospiti con il vostro modello Fausta dell’esposizione New Craft alla Fabbrica del Vapore a Milano. Qual è la storia di questo occhiale?
New Craft nasce per valorizzare il connubio virtuoso tra manifattura d’eccellenza e innovazioni digitali. In Occhialeria Artigiana la digital manufacturing rappresenta una fase fondamentale del processo produttivo, in particolare modo nella prototipazione dei modelli, ed è per questo che la Triennale di Milano ci ha scelti. L’arte supera il tempo e le mode: ogni nostro pezzo è frutto di ben settantadue passaggi di lavorazione che trasformano una lastra di acetato in un occhiale perfetto. Attraverso i software di disegno 3D gli schizzi prendono forma rendendo più concrete le idee di design, scanner e stampanti 3D sono poi utilizzati per realizzare i primi prototipi per ottimizzare a monte la produzione. Fausta è stato disegnato e prodotto appositamente in occasione della Triennale di Milano come preview della collezione in uscita a settembre. Lo scopo è stato quello di mettere in discussione il concetto di “occhiale classico” tanto caro al brand, sperimentando nella forma e nella finitura, ricombinando dei tratti distintivi del must have “tondo e quadrato”, modello di punta della precedente linea, in un occhiale che fonde al suo interno gli opposti: il quadrato che si mixa con il cerchio, la lucidità che sfuma nell’effetto graffiato, l’innovazione e la tradizione; lo yin e yang del nostro stile frutto della collaborazione tra una nuova generazione progettuale e le conoscenze delle vecchie maestranze.
Qual è il valore che attribuite all’occhiale e all’artigianato?
L’occhiale è lo strumento attraverso cui filtriamo la realtà circostante, o ce ne proteggiamo dietro le lenti scure. È un ornamento di grande impatto, parte integrante dello sguardo, non è di “passaggio” come una borsa, è un compagno di vita indossato tutti i giorni. A differenza dell’abbigliamento o del settore accessori, chi disegna e produce occhiali non può dimenticare l’ergonomia e la funzionalità del prodotto. Spesso i designer tendono a far prevalere l’aspetto artistico o scopiazzando i look gli influencer sul web a discapito della sua (passatemi il termine social) “user experience”. Nell’eye-wear i limiti nelle forme e nelle funzioni sono un ulteriore stimolo a ricercare una creatività meno impattante ma maggiormente originale. L’artigianato è ciò che trasforma l’astrazione e l’idea in concreto, è per noi un tratto intrinseco del brand, è la sua anima. La prima cosa che mi ha colpito entrando in Occhialeria Artigiana è stata la presenza di tutte le fasi di lavorazione in un’unico luogo e seguire la loro “nascita”, dal taglio alla burattatura, è questa la fonte inesauribile di ispirazione ed esperienza che nell’epoca della delocalizzazione è difficile ormai avere. Dopo tutto, un’opera d’arte non si realizza con le idee, ma con le mani (Cent clés pour Picasso, ndr).
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Occhialeria Artigiana è una piccola azienda artigianale, che sviluppa i suoi modelli interamente all’interno grazie ai suoi artigiani. L’obiettivo è quello di non abbandonare il processo artigianale e continuare ad innalzare sempre più la qualità invece di produrre grandi volumi. Il brand vuole restare un brand di nicchia, un segreto per veri intenditori che ne apprezzano i valori e il design. A breve, in ottobre, ci focalizzeremo sulla partecipazione alla Roma Maker Faire per confermare la vocazione di artigiani digitali. La nostra presenza alla manifestazione è legata al progetto Botteghe Digitali curato da Stefano Micelli e sostenuto da Banca IFIS. La sfida che stiamo attuando è anche comunicativa: l’obiettivo di farci conoscere online sta prendendo forma attraverso i canali social del brand, in una strategia mirata a colpire l’utente potenzialmente interessato non solo al prodotto ma al lifestyle di Occhialeria Artigiana. Con questo però non vogliamo aumentare la produzione ma la qualità percepita dal consumatore attraverso la continua ricerca di materiali sperimentali, di linee inesplorate, di modelli astratti con lo sguardo rivolto all’innovazione tecnologica e le mani ben strette sulla tradizione manifatturiera artigianale.
ph courtesy: Occhialeria Artigiana
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