Peter Do non ha mai avuto bisogno di una sfilata, di un metodo tradizionale e di una canonica vetrina per farsi notare. Il suo design essenziale e avanguardista è stato sufficiente per raggiungere la fama, eppure ci sembra una bella boccata d’aria fresca vederlo finalmente in passerella.
Sarà forse che la Fashion Week è lo step definitivo per dichiarare un brand di “successo”, la così detta cerimonia di iniziazione tra marchio di nicchia e consolidata presenza nel Fashion System, ma vedere il designer vietnamita-americano e il suo piccolissimo team formato da 14 persone farsi strada tra i colossi della moda internazionale ha un retrogusto emozionale che solo l’autenticità più pura riesce ad evocare, e che ultimamente non è per tutti nella moda.
Quella ricerca e quella sana progettazione che vede ogni capo prendere forma su un manichino ed un prototipo in tela scarabocchiato è quel ritorno all’idea di couture e sartorialità, seppur resa casual, che sprigiona passione, sicurezza e armonia in un lavoro di squadra che è tanto talento quanto impegno.
In soli (circa) 3 anni Peter Do ha conquistato tutti i più grandi luxury retailers e web platforms di e-shopping d’alta gamma, ha vestito celebrità dal calibro di Zendaya, Anya Taylor Joy, Celine Dion e Beyoncè, ha portato tutto il mondo a riconoscerlo, eppure il suo percorso sembra essere solo all’inizio di una sfavillante carriera.
“Uno spettacolo fisico è la nostra reazione a un sovraccarico digitale che tutti abbiamo sperimentato dall’inizio della pandemia. Siamo arrivati ad un momento in cui bramiamo il contatto fisico e le esperienze intime. Non credo che ogni collezione abbia bisogno di uno show, ma si rivela sempre un’ottima occasione se fatto bene. Ogni stagione ci avviciniamo sempre di più al completamento del mondo Peter Do, e con le nostre borse (fatte a mano in Italia) che debuttano per la primavera del 2022, l’universo sembra più completo. Presentare per la prima volta alla NY Fashion Week sembra finalmente “giusto” in questo momento.”-Aggiunge il designer
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