Le frontiere della moda sono sempre più ampie e multiformi. Negli ultimi anni, infatti, accanto alle quattro capitali mondiali che da sempre fungono da colonne portanti nell’industria della moda, sono subentrate nuove fashion week. E’ il caso della Turchia, culla di espressioni creative, alcune delle quali promosse anche a livello globale. Emre Pakel, ad esempio, è oggi un designer emergente di origini turche che pian piano si sta facendo strada nello scenario milanese, attraverso un concept che pone in prima linea la crisi climatica.
Partendo da capi iconici, classici e intramontabili, le sue creazioni sembrano prendere vita grazie all’idea di sostenibilità e trasformazione che ruota attorno, due strumenti imprenscindibili per contrastare l’attuale crisi ambientale dilagante. Ma facciamo un passo alla volta. Vi starete chiedendo chi è davvero Emre Pakel e da dove viene. Inizia la sua carriera ad Instabul e nel 2008 fonda il suo marchio: Pakel. Cinque mesi dopo vince il “Koza Young Fashion Designer Award”, una prestigiosa competizione in cui gareggiano i migliori designer turchi.
Tra concorsi nazionali e internazionali, riesce a presentare le sue collezioni in diverse occasioni, tra cui la Mercedes Benz İstanbul Fashion Week, per poi proseguire la sua carriera con la laurea magistrale alla Domus Academy di Milano. Un traguardo che segna un nuovo inizio nel suo percorso di designer del prodotto.
Di recente ha lanciato la sua ultima collezione “Isn’t Less Enough?”, una versione rivisitata del classico less is more. In una moda che tende a strafare, del tutto consumistica che vive nell’accumulo di scarti inutilizzati, il designer è riuscito a dare una risposta alla tanto temuta domanda: cosa è davvero necessario avere nel proprio guardaroba? Attraverso approcci zero waste, upcycling, digital couture, trasformazione e così via, ha cercato di creare capi che contenessero meno materiale possibile, capi sostenibili, che andassero ben oltre il riciclo.
Da ciò nasce l’idea di un trench che con diversi metodi di piegatura, diventa una felpa. Un pò provocatorio, un pò avanguardista, un pò streetwear/activewear, la sua collezione è sicuramente un’anticipazione della moda futura, un pronostico del domani. Certo, di giovani stilisti attenti al tema del riciclo, ne è pieno il mondo ma, provate a prendere la mentalità di Greta Thumberg ed unitela ad uno stile “street avant-garde”, otterrete la firma di Emre Pakel.
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