Eccoci ancora con un nuovo appuntamento eco and cool, la rubrica che vi insegna come essere sostenibili e alla moda.
Questa rubrica vuole essere una guida di orientamento dove sono selezionati consigli utili, libri, podcast, personaggi da seguire sui social e infine brand green da poter acquistare.
Oggi parleremo:
– di una scoperta fatta sui social, ovvero dell’ influencer e blogger Imperfect Idealist.
– piccole tips imparate da lei
– qualche brand da conoscere
Imperfect idealist
Imperfect Idealist è una cosiddetta green influencer, una persona che si occupa di sostenibilità sui social e che si impegna costantemente per trasmettere, istruire ed informare i suoi follower nel mondo dell’ecosostenibilità.
Imperfect Idealist si chiama Lily Fang ed è una venticinquenne, come dice lei “persa e confusa”, laureata all’università d’arte del Massachusetts. Anche se non si mostra sicura nel descrivere la sua personalità, il suo blog e soprattutto i suoi social sono una fonte importantissima per divulgare informazioni e consigli per vivere in modo più etico. E non è per niente confusa circa le sue idee e il suo modo di vivere ecosostenibile.
Le sue stories, i suoi tiktok e in generale i suoi contenuti si adattano ai bisogni del pubblico di oggi che vuole informarsi, ma velocemente. Lei centra l’obiettivo e in pochi secondi analizza argomenti come: come mai il fast fashion è sbagliato? cosa bisogna evitare di fare? come essere più sostenibili? Questo metodo è vincente e i riscontri non si riversano solo sulla sua persona, perchè è diventata popolare, ma anche sulla sua audience sempre più consapevole e sensibile riguardo la sostenibilità.
Queste brevi, ma profonde pillole sono molto apprezzate. Anche perchè hanno un alto valore informativo e non rappresentano i soliti contenuti sponsorizzati che si ripetono all’infinito di quelle influencer che alle vote sembrano dei veri e propri cartelloni pubblicitari viventi.
Da lei impariamo quali sono i pilastri della moda ecosostenibile e
le domande da porsi prima di comprare un capo:
-
Il momento dell’acquisto
-posso comprarlo usato?
-posso affittarlo?
-posso comprarlo di un marchio ecosostenibile?
-
La produzione
-dove viene prodotto questo capo
-le persone che sono coinvolte nella produzione hanno un adeguato stipendio?
-sono usate sostanze chimiche?
-gli animali come vengono trattati?
-
Il capo
– il materiale è di buona qualità? è fatto per durare?
– i materiali sono eco friendly e biodegradabili?
– usano materiale o pelle animale?
-
Le abitudini di consumo
– ne ho veramente bisogno?
Queste domande secondo lei rappresentano i punti fondamentali per diventare dei consumatori più consapevoli.
Il consiglio quindi è sempre quello di riflettere e dare più peso ai nostri consumi.
Come posso acquistare in modo etico online?
I siti di seconda mano sono un’ottima soluzione.
Come già abbiamo detto, comprare usato è un modo per dare una seconda vita a degli oggetti che sennò sarebbero buttati e conseguentemente costituirebbero un rifiuto. Per evitare ciò molti siti permettono a utenti provenienti da tutto il mondo di caricare e vendere prodotti che non usano più.
–Vestiaire collective (prettamente lusso e oggetti di marca)
La cosa bella è che con un po’ di fortuna si possono trovare anche pezzi unici oppure solo di una stagione passata a prezzi ragionevoli.
Invece per quanto riguarda i brand da tenere sott’occhio abbiamo selezionato due brand molto cool e che fanno bene all’ambiente.
Stan Clothing
Stan Clothing è un brand made in LA fondato da un giovane ragazzo di nome Tristan Detwiler. Quest’ultimo appassionato del surf e del mare per anni ha cucito e assemblato pezzi unici per uso personale. Ha deciso recentemente di fondare il suo brand che è costituito da giacche e pantaloni realizzati secondo il metodo dell’up-cycling.
Quello che Tristan fa è essenzialmente trovare e poi comprare vecchie coperte o tessuti, tagliare in piccoli pezzi il materiale trovato e formare un tessuto costituito da tantissimi scampoli di colorazioni diverse. Il risultato è quello di un particolarissimo patchwork che risulta essere unico in ogni suo capo. La bellezza delle sue collezioni non è solo dovuta all’assemblaggio di materiali diversi, ma anche alla scelta del designer di scegliere tessuti vecchi. Questo si respira nelle sue collezioni,infatti i capi sembrano anticati e invecchiati. Il design vuole darci l’impressione che i pezzi delle sue collezioni siano dei cimeli unici trovati in chissà quale soffitta. Stan Clothing è il classico esempio di un brand ecosostenibile estremamente cool e sofisticato.
An Erin
E un piccolissimo e recentissimo brand statunitense. La fama nasce su Tik Tok dove la designer decide di documentare il suo lavoro.
Il pezzo forte del marchio sono dei cappotti realizzati con delle vecchie coperte e assemblati con delle cuciture fatte con un grosso filato a contrasto. Che dire sono pezzi bellissimi e mai visti e il successo che questa giovane ragazza ha avuto è più che meritato. La creatività fa sì che con poco si possa creare qualcosa di unico. Una coperta diventa il capo più chic e particolare che si possa avere.
Come mai il brand è sostenibile? Perché utilizza delle coperte che verrebbero buttate. Come abbiamo ripetuto mille volte, non buttare e riutilizzare è il principio della sostenibilità
____________________
Potrebbe interessarti anche
Londra: Gucci Fashioning masculinities al V&A Museum
More from Eco Brand
KUON: le cose belle rimangono belle
KUON è un brand giapponese creato da Shinichiro Ishibashi. Dopo aver effettuato un apprendistato presso una consolidata sartoria di Tokyo, il designer ha iniziato a lavorare come pattern maker per un noto marchio di alta moda. Nel 2014 ha avviato
Eco and Cool. Wait Fashion presenta i brand: BEEN London, Kings of Indigo e Left Edit.
Wait presenta.. i marchi ecosostenibili più cool che rispettano la natura e seguono le ultime tendenze. Uno dei problemi che affligge la società attuale è sicuramente quello che riguarda l’ ambiente. Come già sappiamo dai notiziari e dalle migliaia di
Jiyong Kim e la tecnica del sun-fading
Designer originario della Corea del Sud, Jiyong Kim ha lavorato per brand di lusso come Lemaire, Mihara Yasuhiro e Louis Vuitton, al fianco del genio dello streetwear Virgil Abloh. Il giovanissimo creativo diplomato alla Central Saint Martins è uno tra