È Jacopo Venturini neo-CEO di Valentino a esporsi, facendosi portavoce anche del Direttore Creativo Pierpaolo Piccioli, sulle motivazioni dietro alla chiusura dell’ormai storica seconda linea della Maison, Red Valentino, lanciata per la prima volta nel 2003, ormai quasi 20 anni fa.
É infatti Venturini ad annunciare che il brand Valentino prevede, per i prossimi anni, un ritorno alle origini, una rifocalizzazione sulle priorità della Maison romana e una totale canalizzazione delle energie verso la prima linea, per riportare Valentino all’antico splendore, abbandonando seconde linee e distrazioni.
“Gli input a cui i nostri clienti, o amici della Maison, sono esposti ogni giorno sono tanti. In questo scenario, la concentrazione su uno, ed uno soltanto dei brand, supporterà una crescita più organica della Casa di moda Valentino”. Afferma il CEO.
La stessa linea di pensiero sembra aver accomunato molte case di moda nell’ultimo periodo, sarà forse il rallentamento economico degli ultimi anni ad aver decretato la morte delle seconde linee? O forse questa lunga pausa pandemica ha effettivamente svegliato la voglia di rinascita e concentrazione nelle Maison storiche verso il riallineamento degli obiettivi?
Per quanto lasciamo le motivazioni alle nostre infondate ipotesi, è un dato di fatto che le seconde linee sembrano essere state un trend, lungo, ma passeggero, che subisce ora l’inevitabile fine di un esperimento iniziato nel grande boom per il settore moda tra gli anni 90 e i primi 2000 e che vede adesso scemare l’interesse.
Sono un esempio dei brand coinvolti nello stesso destino Dolce e Gabbana con la chiusura della storica seconda linea D&G, Marc Jacobs con Marc by Marc Jacobs, Versace con Versus ecc ecc.
Insomma le seconde linee, le così dette “diffusion lines”, pensate per democratizzare l’inaccessibilità del lusso, fanno un passo indietro, tornando a concepire la moda come l’entità elitaria del “fake it till you make it” con un’unica linea, immagine e status.
Ovviamente il caso di Red Valentino conferma la linea di tendenza verso il ritorno alla mono collezione abbracciata da diversi brand, ma è bene sottolineare che esistono ed esisteranno sempre le eccezioni. Di riuscitissime seconde linee che non accennano minimamente a scomparire ce ne sono tante, basti pensare a MiuMiu di Prada, DKNY, See by Chloè.
Ritornando, però, alle news di Valentino, la chiusura di Red non è l’unica scottante notizia annunciata sul fronte cambiamenti della Maison, sembra, infatti, che a partire dalla FW 22 anche la sezione pellicceria di Valentino verrà chiusa, rinunciando definitivamente (e finalmente!) alle pellicce. Non delle più fortunate coincidenze tempistiche per Valentino aver acquistato la Polar Fur Company nel 2018, rendendo interna la produzione pellicceria, ma sicuramente una splendida notizia per la tutela dei diritti degli animali.
Beh, per quanto siamo amareggiati dalla notizia della chiusura di Red Valentino (e un po’ meno della pellicceria) è forse arrivato il momento, per la moda, di ripensare a nuove strategie, di fare un po’ di chiarezza, di evitare gli sprechi e di dedicare attenzione e cura ad un solo progetto ben strutturato invece di fomentare sovrapproduzione ed eccessi, d’altra parte ogni tanto è bene ricordare che “Less is more”.
Per saperne di più:
Red Valentino e Valentino su Instagram
Red Valentino e Valentino Sito Web
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Valentino x UNDERCOVER: il duo è tornato con una nuova collaborazione
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