Le labbra tornano protagoniste per la 93° notte degli Oscar, dopo una quantità di mesi di cui quasi perdiamo il conto arriva un primo vero red carpet, degno di essere definito tale, e i beauty look non passano inosservati.
Amanda Seyfried candidata come Miglior Attrice non Protagonista per “Mank”
Amanda Seyfried è un elogio all’eleganza, onde flat raccolte dell’hairstylist Renato Campora, citano Grace Kelly. Le labbra di un rosso e occhi dalle sfumature ruggine sapientemente calibrate dalla make-up artist Genevieve Herr, con prodotti Armani Beauty.
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Vanessa Kirby candidata come Miglior Attrice Non Protagonista per “Pieces of a Woman”
Vanessa Kirby, sceglie un rosso freddo sulle labbra, accompagnato da effetto glossato sulle palpebre, il make-up ad opera di Jo Baker è firmato Gucci come l’abito che la consegna a una bellezza statuaria. Per i capelli, Adir Abergel, pensa ad un raccolto dal sapore orientale, uno chignon basso interrotto da due ventagli di capelli.
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A proposito di Miglior Canzone Originale
Celeste, cantante di origine britannica, naturalizzata statunitense, incanta la terrazza dell’Accademy Musuem – la cui apertura è prevista per Settembre – dapprima con una voce potente e vibrante, e in seguito con un look azzeccatissimo, capelli di ispirazione anni ‘20 ma afro e dal volume extra, così come il trucco anch’esso ispirato agli anni ruggenti, ma dalle tonalità luminose, soft e rosate.
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Alla nomination ha partecipato anche Laura Pausini, con uno vestito nero Valentino, a proposito del quale lei stessa rivela di aver fatto cucire una tasca per contenere un biglietto che l’avrebbe facilitata ad affrontare il discorso nel caso in cui avesse vinto. Il look è fresco, con un bob lungo scalato e lucido e un make-up che conferma la necessità di tornare a sfoggiare il colore.
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La semplicità di McDormand vince, non solo l’Oscar
Frances McDormand, ultima ma non per importanza si porta a casa una statuetta, come miglior attrice protagonista per Nomadland, premiato a sua volta come miglior film, diretto da Chloé Zhao.
Nessuna acconciatura sofisticata per McDormand, alla sua terza statuetta, in linea con la sua personalità riservata, ritira l’Oscar tra un ululato e una critica all’Accademy per non aver aggiunto un karoke, e torna al suo posto. Nessuno sfarzo, anzi una capigliatura un po’ spettinata, brilla per la sua eleganza e naturalezza.
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