Di storie se ne scrivono e leggono tante, ma poche diventano realtà. White, progetto tutto italiano ideato da Massimiliano Bizzi, fa parte di quelle favole che si trasformano in qualcosa di tangibile, vero. E così ecco che, dopo un susseguirsi di edizioni e numeri sempre più importanti, questo appuntamento fisso durante la settimana della moda di Milano si prepara ad aprire domani i battenti.“Dalla prima edizione di White nato in via Tortona, questa è la più rilevante non solo per i numeri, ma soprattutto a livello di progettualità, grazie alle importanti partnership che ci hanno fatto capire quanta strada abbiamo fatto. Oggi White è una realtà leader che ha trovato il suo DNA nel caratterizzare una settore ben specifico, quella della moda contemporary. Non solo un progetto, ma abbiamo definito un segmento, che portiamo a Milano e poi nel mondo”. Così inaugura Bizzi la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Morando martedì 13 settembre.
Dal 24 al 26 settembre 2016 il salone patrocinato dal Comune di Milano, anima il Tortona Fashion District inaugurando cinque nuove sezioni di ricerca con una crescita del 32% di brand stranieri. Tra questi sono duecento le new entry che confermano il continuo scouting di White in un’ottica di chiamare a sé buyer provenienti da tutto il mondo. E questi ultimi rispondono con numeri da record grazie a una collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Ma veniamo alla moda. Tra le tante novità c’è la “RED AREA – ONLY NEW BRANDS @ WHITE” che ospiterà circa trenta nuovi talenti della moda sia nostrana che internazionale tra cui: Federica Berardelli che produce borse tutte made in Italy, Luca Airoldi specializzato in maglieria, Trenta7 di Eleonora Moccia che propone scarpe dal taglio maschile ma dall’estetica femminile, Ruby Feathers marchio di gioielli canadese fondato da Sigourney Burrell e, infine, Andrea Insua che crea abiti attraverso un sapiente melange di cultura italiana e guatemalteca.
Per questa edizione lo spazio “BASE – WHITE STUDIO” si rinnova per ospitare le nuove generazioni di marchi artigiani. Nato da un’idea di Clara Tosi Pamphili e Alessio de’Navasques, questo è il il primo progetto di MIAC – Moda Italiana Aziende Contemporary. White reinterpreta così la residenza d’artista “casaBASE” con dieci stanze che ospitano i designer in una cornice scenografica liberamente ispirata all’estetica cinematografica di Wes Anderson o agli interni dei film di Jaco Van Dormael. Tra i creativi spiccano i nomi di Asciari Milano, Bistrusso e Manfredi Manara. “Una rappresentazione che va oltre l’esposizione culturale o commerciale: un gioco per esaltare che le storie raccontate sono vere e pronte per essere vendute. I nostri creativi sono artigiani nella testa oltre che nelle mani abitano le dieci stanze di un hotel surreale, entreremo per conoscerli e condividere le loro visioni di fashion “dreammaker” di un futuro dove il talento è un patrimonio da gestire seriamente”. Così Clara Tosi Pamphili descrive lo zeitgeist del progetto. Uno spazio che nel sistema sempre più business oriented della moda, privilegia l’aspetto calmo della tradizione manifatturiera.
Non poteva mancare il Premio Ramponi. Giunto alla sua terza edizione ha visto trionfare Twins Florence marchio di abbigliamento toscano di Linda Calugi. Tra le motivazioni che hanno portato a questa vittoria sono emerse una corrispondenza eccellente ai criteri di creatività, innovazione, ricerca e progettualità, estetica e capacità di far avanzare lo stato dell’arte della moda italiana rispetto ai criteri di mercato.
Ma non finisce qui. White ha realizzato un’area interamente dedicata a quindici designer provenienti dalla Cina – WHITEAST – tra cui spicca il nome di Jinnnn. Questo spazio è nato con la ormai consueta e importante collaborazione di LUISAVIAROMA che promuoverà, per l’occasione, i designer cinesi attraverso un focus editoriale dedicato e un live shooting visibile sui social network dell’online store e sui canali del Salone.
Lo spazio ai designer internazionali non finisce qui, ci saranno infatti ulteriori aree dedicate ai creativi provenienti da paesi come Georgia, Belgio, Portogallo e Argentina. E questo non sorprende, in particolare per due motivi: il primo è l’espansione a livello strutturale di White che lo vede ingrandirsi del 25% in più rispetto alle precedenti edizioni, il secondo – e decisamente più rilevante se vogliamo ancora considerare la moda come un processo artistico, creativo, dove al centro c’è ancora spazio per il dialogo e la ricerca – è che il team Bizzi non smette mai di fare scouting. Si spinge sempre oltre, dove molti, per diversi motivi tra cui forti interessi di mercato, non hanno il coraggio di guardare.
ph courtesy: press office
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